Berlusconi e la F1, la storia che nessuno conosceva: ecco svelato tutto

Nella giornata dedicata alla morte di Silvio Berluconi, esce uno scenario inatteso da parte degli appassionati di F1. Il cavaliere e il legame coi motori 

Dopo i tanti problemi salutari intercorsi alla sua persona e le continue corse in ospedale, descritte nel dettaglio dai media, il leader di Forza Italia non ce l’ha fatta. Eppure, in pochi si aspettavano una notizia del genere, arrivata come un fulmine a ciel sereno pronto a dividere tutta l’Italia.

F1 Berlusconi
Il rapporto fra Berlusconi e la F1 (Ansa.it) – MondoFuoristrada.it

Fra le varie notizie che girano su Silvio Berlusconi, però, a molti non è sfuggita quella che vede il presidente di Mediaset avere dei legami con la F1. Il tutto si può sintetizzare con i diritti tv del Circus agli albori degli anni ’90 e il forte interesse da parte sua verso questo sport, il secondo più amato da parte dei telespettatori. Il cavaliere aveva capito bene quanto potesse fruttare mandare in onda sulle proprie reti le corse delle monoposto, in una bagarre effettuata, come al solito, contro la Rai.

Lui è sempre stato uomo d’affari e il naso per delle iniziative di successo non gli è mai mancato. Ci lascia a 86 anni dopo aver passato, infatti, una vita ricca di impegni imprenditoriali. Noto col soprannome di “Cavaliere”, titolo insignito nel 1977, ha dato il via alle sue attività nel ’75 con la nascita di Fininvest, arrivando a creare una rete televisiva in grado di competere con chiunque a livello nazionale, Mediaset.

Le reti di Berlusconi e lo sport in chiaro

Era il 1980 quando l’imprenditore decise di acquistare i diritti televisivi degli eventi sportivi. In questo modo, iniziò a far trasmettere un programma di tendenza calcistica, Mundialito, un torneo che andava a celebrare le nazionali che avevano vinto il mondiale. Furono spesi ben 2 miliardi di lire per poterlo sottrarre alle reti nazionali della Rai e trasmetterlo in diretta per tutta la Lombardia, prima, e per l’Italia in differita di pochi minuti, poi.

F1 anni '90 Berlusconi
Berlusconi e la mani sui diritti tv della F1 (Ansa.it) – MondoFuoristrada.it

Fino a quel momento, però, Mediaset riceveva le briciole delle trasmissioni sportive, dato che il monopolio era in mano alla Rai. Con la legge Mammì, però, cambiò tutto e si ufficializzò un duopolio, Rai e Fininvest, fino ad allora tenuto in piedi da parte dei famosi ‘Decreti Berlusconi’, usati per tenere in vita e far crescere Mediaset, nonostante la contrastante normativa televisiva vigente di quegli anni.

Dopodiché, la F1 iniziò ad entrare nelle case degli italiani proprio tramite la rete del biscione. All’epoca, andava in onda in parallelo tra la Rai e Telemontecarlo (dal 1987 al 1990). Ad inquadrare la situazione di quegli anni ci furono le parole di Carlo Marincovich sulle pagine della testata La Repubblica: “I network commerciali si sono accorti quanto i gran premi possano creare un enorme business“.

Inoltre aggiunse: “La trattativa fra Ecclestone e Berlusconi va avanti da tempo, con quest’ultimo pronto ad esborsare ben 30 miliardi di lire“. Alla fine dei giochi, l’affare andò in porto per la cifra di 22 miliardi di lire, con Fininvest che si assicurò l’esclusiva dei campionati del 1991 e del 1992. Ma gli interessi della Rai erano ancora alti e Mediaset riuscì ad ottenere maggiore spazio per il calcio cedendo l’esclusiva di 8 dei 16 Gp. Di lì, un andirivieni di diritti tv sugli eventi di F1, chiusosi con il ritorno dell’esclusiva sulla Rai a partire dal 1997.

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