Ultim’ora Verstappen, colpo di scena improvviso: salta tutto

Max Verstappen continua ad essere sulla bocca di tutti, questa volta però non sono buone notizie. Ecco cosa è successo all’olandese.

Qualcuno ha finalmente fermato Max Verstappen. No, non si tratta di prove su pista, di GP o test. Questa è un’impresa più ardua, molto più ardua. Perché il miglior pilota della sua generazione è alla guida della migliore monoposto di Formula 1. Un’accoppiata vincente, che ha ricominciato questa stagione da dove aveva terminato la scorsa, soprattutto se il riferimento è al team riconducibile alla famosissima marca di bevande energetiche analcoliche, famose in tutto il mondo.

Max Verstappen (MondoFuoristrada)
Max Verstappen (MondoFuoristrada)

Se al primo Gran Premio del 2023 SuperMax ha trionfato, in quello successivo di Gedda è stato il turno del suo compagno di squadra, Checo Perez. Difficile immaginare così un team, una scuderia o una macchina in grado di mettere i bastoni tra le ruote alla Red Bull. E quindi chi è che è riuscito a stoppare l’olandese?

La Nike contro Verstappen: ecco perché

Semplice, alla Nike. Il colosso americano dell’abbigliamento sportivo ha infatti accantonato l’idea del campione del mondo di Formula 1 in carica di lanciare una propria linea di abbigliamento che sarebbe stata ribattezzata ‘Max 1’. Qualcosa che già era accaduto a diversi campionissimi dello sport, compresso il suo grande rivale: Lewis Hamilton, che è da anni un grande appassionato di moda e vanta una propria linea. Ma guai burocratici hanno messo i bastoni tra le ruote al 25enne fenomeno di Hasselt.

Ma perché Nike si sarebbe opposta e poi ha optato per un passo indietro? Anche in questo caso la risposta è abbastanza e di facile intuizione. La sigla che l’olandese avrebbe, la ‘Max1’, ricorderebbe troppo da vicino la celebre collezione ‘Air Max’, ideata dall’azienda di Beaverton. A dimostrazione di quanto gli americani abbiano preso sul serio la vicenda c’è il fatto che la Nike abbia ‘sfidato’ il 25enne presso l’Ufficio del Benelux per difendere la proprietà intellettuale in merito alla propria linea ‘Air Max’, lanciata nel 1986.

Verstappen Red Bull
Verstappen alla guida della sua Red Bull – Mondofuoristrada.it

‘Trarre vantaggio’ per la sua linea, per la sua linea, da un brand già lanciato e consolidato e che realizza tantissime vendite in tutto il mondo. Insomma come se il pilota avesse provato ad utilizzare il nome scelto come una sorta di pubblicità, o addirittura avrebbe provato ad ingannare la clientela. Non parole o pensieri campati in aria, perché l’organo che sovrintende queste tematiche per gli stati di Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, si è espresso in favore della Nike.

Verstappen e il problema della parola Max

Il problema è la parola MAX, presente in entrambi i marchi che fa sì che ci sia più di un certo grado di somiglianza. Verstappen ha iniziato la sua carriera in Formula 1 con il numero 33, è inoltre stato il primo, dai tempi di Vettel, a riportare sui circuiti il numero 1 che contraddistingue il campione del mondo in carica. Lo aveva fatto nel 2021 e poi lo scorso anno. Prima di lui Lewis Hamilton aveva sempre scelto di restare fedele al suo numero 44, rinunciando a fregiarsi del simbolo del primato.

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