Ci lascia un’altra auto tanto amata in Italia: Opel ha deciso di farla uscire di produzione | Di che modello si tratta

Opel dice addio a un altro storico modello. Un’auto molto apprezzata esce definitivamente dal listino. Di quale modello si tratta e il motivo della fine della produzione

Si tratta di una delle vetture di maggiore successo della Opel: ma anch’essa esce dal listino dopo 14 anni. Era stata anche auto dell’anno nel 2009, ma nel 2023 vedrà l’uscita definitiva dalla gamma della casa tedesca. Addio alla Opel Insignia, una delle macchine più riconoscibili della casa.

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L’Opel Insignia (media press)

La classica berlina di dimensioni generose, ma comunque versatile e adatta alle famiglie e naturalmente predisposta ai lunghi viaggi. Insignia paga l’ormai incurabile crisi di questo segmento, che vede le auto “grandi e basse” finite in deciso secondo piano rispetto a suv e crossover. Dopo la chiusura della produzione di famosi modelli del settore D, come Rekord e Vectra, ora tocca alla Insignia, già uscita di produzione, come comunicato dalla casa tedesca. Fu presentata alla fine di luglio 2008 con una spettacolare presentazione al Tower Bridge di Londra.

Fu annunciata in due versioni, a 4 porte e 5 porte, quindi nella versione station wagon: un classico dell’epoca. Linea fluida e sinuosa che aveva il compito di sostituire la terza generazione di Opel Vectra. Tuttavia, Insignia si distingueva per le sue dimensioni sicuramente maggiori. Infatti richiamava l’enorme Opel Omega, che intanto era uscita di produzione. In sostanza fu una via di mezzo tra la Vectra e l’Omega. La vettura aveva una particolare linea aerodinamica, e nonostante l’epoca era già sostenibile: l’85% dei materiali, infatti, erano riciclabili.

Opel Insignia, addio a una delle vetture più apprezzate

La prima generazione fu caratterizzata da un particolare successo di pubblico, con ben 930.000 esemplari in nove anni di commercializzazione. Il successo fu tanto più evidente con il premio di auto dell’anno arrivato nel 2009. Non mancò una versione sportiva, denominata OPC, con un ottimo motore V6 da 2.8 litri. Sovralimentato con ben 325 cavalli. Quando arrivò in Italia, offriva 5 motorizzazioni tutte omologate Euro 5. Tre motori a benzina da 140, 180 e 220 CV e due 2.000 turbodiesel da 130 e 160 CV. Nei mesi seguenti la gamma delle motorizzazioni si arricchì con il nuovo 2.0 CDTI Biturbo da 190 CV. L’ultimo aggiornamento significativo fu una versione “Country Tourer”, che ricordava i crossover e che fu basata sulla Sports Tourer.

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insignia (media press)

Aveva passaruota con protezioni maggiorate, sottoporta e paraurti maggiorati e non mancava la trazione integrale. Invece, la seconda generazione arrivò dopo molti anni: era il 2017, ma non apportò particolari cambiamenti estetici. La linea molto essenziale ma funzionale, risultata classica e al tempo stesso moderna. Fu gradita dal pubblico nonostante gli anni. La versione a trazione integrale con “torque vectoring” fu nominata “All-Wheel Drive Car Of The Year 2019” e dai lettori della rivista tedesca “Auto Bild Allrad” nella categoria riservata alle automobili con un prezzo fino a 40mila euro.

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