Costatazione amichevole d’incidente, in certi casi rischi di andare in galera con questo modulo

Meglio pensarci bene prima di firmare un documento importante come un CID, specialmente se uno dei due o più guidatori coinvolti nel sinistro ha avuto questa “brillante” idea per fare soldi facili. Le conseguenze sono molto gravi.

A chi non è capitato di tamponare un’altra auto nel traffico o di subire un sinistro che fortunatamente non ha lasciato feriti gravi sull’asfalto per poi risolvere il tutto con il pratico modulo che coinvolge le assicurazioni delle persone protagoniste dell’incidente? Firmare un modulo come questo non è uno scherzo: se provate a fare i furbi o se qualcun altro lo fa anche se a vostra insaputa, ci andate di mezzo pure voi.

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Che bel botto! (MondoFuoristrada.it)

Andiamo sul penale

Troppe volte nella vita ci troviamo a firmare o accettare termini e condizioni di un accordo senza aver letto bene cosa c’è scritto sul foglio o sulla mail che abbiamo davanti: la fretta, la pigrizia, semplicemente la troppa fiducia nel prossimo che a quanto pare in questo mondo è un gravissimo difetto. Dovremmo davvero fare tutti più attenzione prima di apporre la nostra firma indelebile su un qualsiasi tipo di documento con valenza legale.

Anche la situazione più normale del mondo per un automobilista che ha causato o che è stato vittima di un incidente ossia firmare il modulo CID per la Constatazione Amichevole che risolve il problema tirando in ballo le assicurazioni dei guidatori coinvolti si può trasformare rapidamente in un dramma se non siete attenti o peggio ancora, se provate a fare i furbi per truffare le compagnie…

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Meglio non farlo (MondoFuoristrada.it)

Lo scherzetto fallisce

Facciamo una domanda a voi lettori e lettrici: se due o più automobilisti ipoteticamente parlando si mettessero d’accordo per simulare un incidente mai avvenuto…o per causarne uno di punto in bianco davanti ad un sacco di testimoni – magari “comprati” con la promessa di un facile guadagno – simulando pure qualche lesione grave, chi ci rimetterebbe in questa situazione? Ovviamente, le compagnie assicurative coinvolte nel CID, poco ma sicuro.

Il fatto è che le compagnie assicurative…non sono stupide! Dato che non sono nati ieri, gli avvocati e i team legali che sostengono compagnie come General, Allian o Unipol prendono molto sul serio i tentativi di truffa verso le RCA che seguono. Secondo una vecchia inchiesta di Repubblica, questo non impedisce agli automobilisti di provarci: solo un anno fa, le tentate truffe alle compagnie assicurative erano così tante da generare un “buco” di 2,4 miliardi nei conti complessivi delle ditte.

La pagate cara

Ma la legge concretamente cosa fa per scoraggiare questi tentativi di frode nei confronti delle compagnie? Punisce molto severamente chi viene pescato in qualsiasi modo ad organizzare qualcosa del genere. L’Articolo 642 del Codice Penale in effetti non è per nulla clemente e specifica chiaramente che in caso di truffa verso un RCA specie se con simulazione di danni o ferite a cose e persone, si va direttamente sul penale.

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“Levati quel gesso finto, sei in arresto” (MondoFuoristrada.it)

Vediamo anzitutto cosa c’è scritto nell’Articolo in questione: “Chi firma un documento per conseguire in modo illecito un risarcimento da una compagnia assicurativa o falsifica danni a se stesso o terze persone viene punito con l’arresto e la reclusione”, è il sunto dell’articolo che punisce i truffatori al volante e in generale chi firma un CID truffaldino anche a sua insaputa, ad esempio se l’altra persona sta fingendo di essersi fatta male per ricevere più soldi.

A presentare la querela come parte lesa deve essere la compagnia assicurativa che sospetta di aver ricevuto un documento falso o firmato in cattiva fede dalle persone coinvolte nel presunto sinistro. Una truffa insomma può essere anche ben organizzata ma basta una minima falla nella pianificazione per rischiare fino a cinque anni di carcere: ne vale la pena per farvi ripagare la macchina? Secondo noi, no.

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