Ma quanto costa correre in Formula Uno? Un milionario non potrebbe farlo

Il mondiale di F1 è una delle categorie più seguite del mondo, uno sport planetario acclamatissimo. Ecco quanto costa correre nel Circus.

La F1 è il sogno di tutti coloro che si affacciano al mondo dei motori e che iniziano una carriera in kart, ma sono davvero pochi quelli che riescono ad arrivarci. Prima di tutto perché ci sono solo 20 posti disponibili, che sono riservati ai migliori del mondo, e già riuscire a strappare un contratto, anche per una sola stagione e per la squadra peggiore della griglia, significa disporre di un talento enorme.

F1 quanto costa correrci
F1 piloti in azione (ANSA) – Mondofuoristrada.it

Inoltre, i costi per raggiungere la F1 e riuscire a restarci sono elevatissimi, dal momento che ci sono anche dei piloti che pagano per correre e non viceversa, come accadde per Lance Stroll, mentre ora è figlio del proprietario dell’Aston Martin, la squadre per la quale gareggia. A questo punto, andiamo a dare un’occhiata a quelle che sono le spese da sostenere per i team che militano nel Circus.

F1, ecco quanto costa correre in questa categoria

La F1 è uno degli sport più costosi al mondo, e sul sito web “RedBull.com“, è stata riportata una stima delle spese da sostenere per entrare nel Circus. I budget sarebbero da circa 300 milioni di euro a stagione, anche se oggi c’è un limite alle spese da 145 milioni, che però non includono gli stipendi di piloti e top manager delle squadre, senza dimenticare tutta l’organizzazione dietro le quinte che porta via tantissimo denaro.

Lance Stroll pilota paperone
Lance Stroll in azione ad Austin (ANSA) – Mondofuoristrada.it

Gli stipendi di coloro che lavorano nei team sono, in media, di circa 50.000 euro l’anno, con un conto totale che può aggirarsi sui 27 milioni l’anno. La monoposto che corre in F1 può avere un prezzi di circa 10 milioni di euro, con la power unit che è ovviamente l’elemento più costoso e complicato, motivo per il quale la gran parte delle squadre se la fa fornire da costruttori ufficiali, senza andarne a costruire una per conto proprio. Inoltre, l’iscrizione al campionato può arrivare a costare circa 3 milioni per le squadre di maggior successo, ma è quasi impossibile scendere sotto alla cifra minima di 500 mila euro.

Sapete cosa significa questo? Beh, che un semplice milionario non può permettersi di gestire un team, ma servono i miliardi per pensare di iscriversi. L’esempio più chiaro è quello che ci fornisce l’Aston Martin, di proprietà del miliardardio Lawrence Stroll, che ha un patrimonio di oltre 4 miliardi di dollari, e che ha deciso così di investire in una delle sue più grandi passioni, in modo così da accontentare anche il figlio Lance, che difficilmente avrebbe trovato un sedile altrove.

Pensate che anche l’hospitality può arrivare a costare anche 9-10 milioni, mentre le trasferte costano circa 2 milioni ad ogni gara, una cifra che in pochi potrebbero sostenere. Tutto ciò ci fa capire quanto la F1 sia uno sport esclusivo e solo per ricchi, ed anche per i tifosi la cosa sta diventando di questo tipo, visto che i biglietti della gare sono sempre più cari. Da questo punto di vista, non si tornerà indietro.

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