La squadra corse fondata con i soldi dello spaccio: una storia surreale…

Fondare una scuderia per correre nella più importante lega automobilistica americana dal nulla. C’è chi lo ha fatto davvero prendendo i soldi da un’attività tutt’altro che legale. 

Spesso si dice che il crimine non paga. Certo, le attività criminali tendono inevitabilmente a portare le persone che le praticano a lungo in due posti, la prigione o l’obitorio, ma ci sono dei casi eclatanti in cui un’attività studiata molto bene porta qualcuno ad arrivare esattamente dove vuole, prima di fare i conti con le dure ed inevitabili conseguenze delle sue azioni.

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Corse davvero in questa competizione al tempo (Ansa) – Mondofuoristrada.it

La storia di oggi del pilota Randy Lanier è davvero surreale e soprattutto, difficilmente potrebbe ripetersi in un momento storico in cui Polizia e Guardia di Finanza hanno strumenti molto all’avanguardia per monitorare movimenti di denaro sporco così evidenti. Lanier nacque in Virginia nel 1954 e fin dall’adolescenza sviluppò una passione per i motori…e per la marjuana.

L’uomo avviò ben presto un fiorente giro di spaccio, come racconta egli stesso nel documentario Il lato oscuro dello sport uscito da poco sulla piattaforma di streaming Netflix, riuscendo a guadagnare somme ingenti al punto che arrivato ad ottenere un guadagno cospicuo con il suo “giro” fu in grado di avviare una carriera da pilota che lo avrebbe portato davvero in alto.

Dalla pista al carcere

Nel 1978 Lanier comprò una Porsche 356 con cui ottenne i primi successi. Gara dopo gara, l’uomo si trovò a sfidare proprio la Porsche con la sua personale scuderia di IMSA GT, la cosiddetta Blue Thunder Racing con cui ottenne prestigiose vittorie facendosi notare dagli appassionati. Tutti si chiedevano all’epoca chi fosse quell’uomo con una scuderia fondata da zero ed uscita dal nulla!

La storia di Randy Lanier
Randy Lanier racconta la sua incredibile storia di crimine e passione per i motori (YouTube) – Mondofuoristrada.it

Il talento di Randy Lanier in pista era paragonabile solo alla vastità del suo giro di spaccio di droga: partito come semplice “fattorino” l’uomo nel corso degli anni ottanta arrivò ad essere uno dei principali contatti dei narcos in America importando tonnellate su tonnellate di marjuana nascosta su navi cargo. In un’occasione, importò 8.000 tonnellate nascoste in una nave per un guadagno netto nell’ordine dei milioni di Dollari investiti prontamente nella sua squadra corse.

Dopo aver tentato il salto nella Indy 500 però Lanier venne scoperto ed arrestato dalle agenzie governative che lo condannarono a passare la vita in carcere per i suoi gravi crimini: “Avrei dovuto passare la vita in carcere per una pianta!” scherza oggi l’uomo che all’età di 68 anni dopo aver ricevuto una miracolosa grazia è uscito dopo 26 anni del carcere e lavora come attivista per l’uso di marjuana legale. Alla fine, ha pagato cara la sua passione per una vita al limite.

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