Tesla, il sogno è finito: arriva lo stop definitivo per Elon Musk

Brutte notizie per il celeberrimo fondatore e primo finanziatore nonché CEO di Tesla Elon Musk: la notizia arrivata da poco è una vera legnata per il marchio in cui ha investito tanto. Ecco cosa hanno detto a riguardo.

Rivoluzionare il mondo dell’automobile non è un compito facile neanche se sei uno degli uomini più potenti e ricchi del mondo: nonostante gli sponsor, il patrimonio miliardario e l’avere a disposizione alcuni dei migliori uomini e donne del settore dei motori, sembra proprio che per Elon Musk le cose si siano fatte molto complicate. La notizia della “bocciatura” è davvero pesante.

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Una situazione spiacevole (MondoFuoristrada.it)

Onori e oneri

Quando sei il primo a costruire una cosa puoi stare certo che la concorrenza farà di tutto per farti fuori dal mercato: chiedetelo ad Elon Musk, imprenditore sudafricano trasferitosi in California ad inizio 2000 per fondare quella che nel bene e nel male passerà alla storia come la prima casa produttrice di automobili elettriche ad aver davvero fatto presa sul pubblico occidentale europeo ed americano.

Se già altri colossi come General Motors con la sua EV1 e Toyota con la sua Prius avevano sperimentato prima di Musk l’utilizzo di un motore alternativo a zero emissioni è anche vero che la Tesla Roadster è stata la prima vera supercar elettrica e che le successive berline del marchio sono state addirittura le prime automobili elettriche costruite in serie a vendere in modo significativo.

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Una Tesla Model S, tra le automobili elettriche più vendute del mondo (MondoFuoristrada.it)

Problemi mai risolti

Tra le tante cose che hanno messo Tesla al centro del mirino dei suoi denigratori abbiamo la guida autonoma, un rivoluzionario sistema noto anche come autopilota che secondo molti oppositori di Musk sarebbe troppo pericoloso per essere implementato su automobili prodotte in serie come queste. Non sono pochi gli incidenti che hanno visto come protagonista una Model S con questo sistema, uno è avvenuto di recente in Cina, un altro in Italia qualche anno fa ed un terzo a Las Vegas dove per fortuna l’unica vittima accertata è stato un piccolo robot automatico.

Ciò che è certo è che il sistema di Musk per quanto rivoluzionario non è ancora perfetto al 100% e qual è il tasso di fallimento accettabile per un programma che al minimo malfunzionamento può spedire la vostra automobile contro un Guard Rail o peggio ancora? Non siamo certo noi a dirlo: il parere di chi ha avuto a che fare dall’inizio con il marchio conta molto di più.

Il fondatore non lo vuole

Una delle persone che ha letteralmente fondato il marchio Tesla, l’imprenditore di 62 anni Martin Eberhard che può vantarsi anche di aver dato il via alle danze con la società Network Computing Devices non sembra molto soddisfatto di come Musk sta trattando la sua creatura, a partire dall’idea di utilizzare il sistema di guida automatizzata che secondo il fondatore del marchio non è proprio sicuro al cento per cento.

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Uno degli ultimi incidenti ha avuto luogo in Cina (MondoFuoristrada.it)

L’imprenditore americano ha messo la faccia nella fondazione di Tesla mentre Musk investì una buona parte del suo capitale risultando come il primo finanziatore del progetto. Ora però tra i due non corre sicuramente buon sangue: “Quando lavoravo io per Tesla l’autopilota non c’era, è stata un’idea di chi è venuto dopo”, dice senza tante cerimonie alla stampa americana Eberhard.

Stando alle sue dichiarazioni, affidare ad un software la sicurezza dell’automobile non sarebbe una buona idea: “Ogni volta che aggiorno il mio Smartphone saltano fuori problemi con le applicazioni, piccoli difetti. Immaginate cosa succede quando questi difetti interessano un programma che controlla i freni, lo sterzo e il motore di un’auto”, spiega con un paragone il magnate americano. Solo un’altra voce autorevole contro una rivoluzione tecnologica molto criticata.

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