Automobilisti italiani disperati: chiuderanno tutti | Scattano le proteste e iniziano i problemi

Arriva una notizia che non farà piacere alla maggior parte degli automobilisti italiani. Arriva la tremenda chiusura per almeno tre giorni, che metterà in difficoltà tantissime persone che si spostano in auto.

Per gli automobilisti italiani non è certo un’annata semplice e fortunata. Chi si sposta tendenzialmente in auto o con una vettura propria per lavoro ed affari privati ha visto innalzarsi di recente i prezzi e le tariffe, in particolare sui carburanti.

automobilisti crisi
Altra brutta notizia per gli automobilisti italiani – Mondofuoristrada.it

Un 2022 che sembra non finire mai, almeno in fatto di difficoltà ed ostacoli. L’ultima notizia per quanto riguarda gli automobilisti nel nostro paese riguarda per l’appunto un guaio causato da una vera e propria protesta.

Infatti, chi viaggia in autostrada, rimarrà per la bellezza di tre giorni interi senza la possibilità di fare benzina o diesel nelle aree di servizio presenti sulla rete autostradale. Dalle ore 22 di martedì 13 dicembre scatterà uno sciopero di 72 ore da parte dei benzinai.

Sciopero di 72 ore dei benzinai in autostrada: le motivazioni

I motivi principali di questo sciopero di metà dicembre, che causerà certamente problemi e disagi agli automobilisti ed agli autotrasportatori, riguarda il tanto contestato testo della bozza di Decreto Interministeriale che viene fatta circolare dagli ultimi giorni della scorsa legislatura.

pompa benzina
Pompa di benzina – Mondofuoristrada

 Antonino Lucchesi, presidente Faib autostrade, ha spiegato nel dettaglio i motivi dello sciopero:Urge un nuovo decreto sulle concessioni autostradali. Il 7 agosto del 2020 è scaduto il precedente decreto sulle concessioni, che poi non è stato rinnovato a causa della pandemia, congelando di fatto tutte le assegnazioni. Sarà un decreto importante perché sancirà il modo in cui verranno espletate le gare e quali saranno le nuove regole. Soltanto scoprendo questo potremo capire se sopravvivremo o no”.

Tra i casi più spinosi anche i costi delle bollette, che riguardano proprio le pompe di benzina: “Adesso è arrivata anche la batosta delle bollette, passate da 2.200 euro mensili a picchi di 9 mila. Siamo stati costretti a rimanere aperti anche durante la pandemia, quando nessuno poteva circolare. Gli aiuti governativi sono arrivati, ma non sono stati in grado di pareggiare le perdite. Infine c’è anche il problema della transizione elettrica e di come verrà gestita: noi chiediamo di diventare ‘gestori della mobilità, erogando gpl, benzina o elettricità“.

Lo sciopero come detto è stato proclamato per 72 ore, dalle 22 del 13 dicembre. Ma tale protesta potrebbe terminare anche prima dei tre giorni, qualora dal Governo arrivassero segnali di apertura per le richieste dei benzinai. Tutte le aree di servizio che erogano carburante sulle autostrade italiane rimarranno chiuse, mentre saranno sempre aperte quelle in coabitazione con le aree ristoro.

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