Verstappen è il problema della F1? No, è l’unica luce: perché il circus deve ripartire da lui

Max Verstappen, il discusso e fuori dalle righe campione del mondo in carica è tutto tranne il problema della F1. Ecco perché.

Max Verstappen sta distruggendo letteralmente ogni record della storia della Formula 1. Fra poche vittorie raggiungerà anche il numero di successi assoluti di Sebastian Vettel.

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Max Verstappen (mondofuoristrada.it – Ansa)

Qualcosa di francamente impensabile fino a qualche stagione fa. Quel ragazzo dalle travolgenti potenzialità e l’animo focoso è diventato un campione della più rara specie, e rischia di diventare presto un unicum in F1, a livello statistico e non solo.

L’olandese della Red Bull, indubbiamente grazie anche all’eccellente lavoro del suo team, che a partire dal 2022 ha sbaragliato la concorrenza, pare proprio inarrestabile. Vedremo se si ripeterà a questi livelli anche nel 2024, ma per ora sembra a dir poco imbattibile. La sua personalità fuori dalle righe – dentro e fuori dalla pista – però non sempre ha attirato su di sé particolari simpatie. Anche ad Austin.

F1, anche ad Austin Verstappen – time: un successo arrivato fra critiche e discussioni

Nel GP d’America, sul circuito di Austin in Texas, Max Verstappen ha conquistato Sprint Race e vittoria. Una doppietta che gli è spesso capitato di fare sua nel corso del 2023. Al sabato ha vinto nettamente la gara breve, fulminando Charles Leclerc – autore di un ottimo scatto al via – in partenza.

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Max verstappen ancora vincente, ma le critiche non si risparmiano (mondofuoristrada.it – Ansa)

Una partenza in cui il monegasco si è dovuto preoccupare maggiormente a non finire fuori pista che a contrastare Verstappen. Il numero uno della Red Bull, infatti, ha stretto a sinistra il rivale della Ferrari per rimanere primo fino alla staccata della prima curva, che precede lo spettacolare serpentone di Austin. Una situazione che ha fatto immediatamente discutere un po’ tutti, fra fan e appassionati, ma anche addetti ai lavori.

Alcuni si chiedono se il tre volte campione del mondo non sia un po’ troppo aggressivo nei confronti dei suoi rivali. Altri, invece, si domandano se dal punto di vista del fair play e della cattiveria agonistica l’olandese non vada un po’ troppo oltre. Un paio di critiche che, nel caso di Max, lo hanno accompagnato fin dall’inizio della sua carriera. Anche nella gara principale, vinta davanti a Lando Norris e Carlos Sainz, Verstappen è stato protagonista di qualche sorpasso discusso pure in direzione gara – uno su Leclerc, che ha portato il monegasco a uscire di pista in staccata, è stato notato – facendo pensare più di un amante della F1.

Verstappen è la soluzione della F1, non il problema: ecco perché

Max Verstappen è aggressivo. Cattivo agonisticamente parlando, spietato, devastante. Ha un carattere animato, una forza mentale straordinaria e abilità velocistiche fuori dal normale. E’ un pilota, da sempre, fuori dalle righe. Non lo scopriamo di certo oggi. E’ la sua carriera in F1 a raccontarcelo. Non possiamo certo aspettarci da Verstappen quello che farebbero Vettel o Hamilton fuori e dentro la pista, non è verosimile attendersi un sorriso a 40 denti quando perde o un sorpasso il più opaco e pulito possibile durante qualsivoglia fase di gara.

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Max Verstappen è la soluzione della F1, altro che problema (mondofuoristrada.it – Ansa)

Ma se esagera più del ‘suo normale’, può essere penalizzato. Ed in certi casi anche in maniera netta. In ogni caso, però, non rappresenta di certo il problema della Formula 1. Non affatto. E’, anzi, la gemma più preziosa di una disciplina sempre più lontana dal pubblico e dallo spettacolo. E va cullata, non frastornata. Abbracciata e non sfregiata. Max Verstappen, nonostante un dominio incontrastato ed incontrastabile – che, per inciso, non è colpa sua se vince e stravince – è colui che anima più di chiunque altro i week end di gara. Di fatto, senza piloti come lui, il rischio è che la Formula 1 diventi uno show sempre più banale, superficiale, opaco e incolore.

E quindi, ciò che vogliamo chiedervi, è la seguente domanda: può essere mai un pilota tanto passionale, aggressivo, determinato e fervorosamente affamato come Super Max, il problema di uno sport in cui per vincere si dvee andare a 300 all’ora sulle auto più veloci e competitive del mondo? Se ve lo state chiedendo, sì, è assolutamente una domanda retorica. Prendersela con la FIA per un regolamento fortemente discutibile e con Liberty Media per una gestione dello ‘spettacolo’ più astratta che concreta, invece, è già una condizione dialogativa ed espressiva più logica e e comprensibile.

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