L’Italia fa passi indietro e non cresce: si è tornati ai livelli del 2019, numeri impietosi

L’Italia ha poco di cui sorridere. Siamo tornati al 2019, il dato è gravissimo. Numeri veramente molto preoccupanti.

L’Italia è un Paese straordinario, elogiato da tutti per la sua storia, la sua cultura, il suo passato e tutto quello che è riuscita ad ottenere attraverso l’arte, la musica e tanto altro. A livello egenrico però spesso l’Italia deve far fronte ad un presente non altrettanto idilliaco. Purtroppo a dire questo e molto altro sono le fredde statistiche ed i gelidi numeri, non opinioni di particolare voce irrazionale.

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Incidenti stradali, dati preoccupanti (mondofuoristrada.it)

A quanto sembra, il nostro Paese è tornato ai livelli del 2019, che non erano stati propriamente positivi. Quello  di cui stiamo parlando e che abbiamo appena introdotto è un argomento veramente molto delicato e complesso, sul quale ci sarà da lavorare moltissimo in vista degli anni che verranno. Ci riferiamo agli incidenti stradali, che nel 2023 hanno toccato vette che praticamente tutti speravamo di non esplorare davvero mai più.

Incidenti stradali, l’Italia fa un passo indietro: si torna al 2019

Purtroppo pare proprio che gli incidenti siano tornati drammaticamente ai livelli precedenti alla pandemia di Coronavirus. Secondo i dati forniti dal rapporto Aci-Istat, nel 2022 si sono registrati 165.889 sinistri con lesioni a persone, che hanno causato in tutto 3.159 decessi e 223.475 feriti. In media ci sono stati dunque 454 incidenti, 8 morti e 612 feriti al giorno. Rispetto al 2019, 53 province su 107 hanno fatto registrare un aumento del numero dei morti sulle strade.

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Incidenti stradali, i dati non mentono: siamo vicini alle statistiche negative pre-Covid (mondofuoristrada.it – Canva)

In altre 53 il numero è invece diminuito. In una sola provincia, quella di Lodi, il numero dei morti è rimasto stabile. Le tre città dove c’è stato il maggior incremento di vittime dal 2019 al 2022 sono Oristano, con un 180% in più, poi Aosta (+150%) e Novara (+79%). Le tre più virtuose, sotto questo punto di vista, sono sttae Vibo Valentia (-67%), Biella (-63%), Reggio Calabria e Gorizia (-60%). Dal 2019 al 2022, per fortuna, in queste tre città il numero dei morti è diminuito. Gli incrementi maggiori di decessi sulle strade sono avvenuti a Roma (+33 morti), Latina (+18), Novara e Foggia (+15).

La diminuzione significativa è avvenuta a Brescia (-20), modena (-17), Forlì-Cesena e Venezia (-16). Le vittime sono in grande aumento anche fra i veicoli leggeri. I monopattini hanno certificato un netto incremento (+77,8%), ma anche le biciclette elettriche e infine i pedoni se la cavano poco meglio (+53.8%). Diminuiscono le vittime fra i ciclisti (-6,8%). Nel corso del 2022 sono deceduti circa 485 pedoni (+3% rispetto allo scorso anno), 205 ciclisti e 16 conducenti su monopattino. Tragedie che sono avvenute lo scorso anno e che, ci auguriamo, nel 2023 si mostreranno meno pesanti a livello statistico. La spernaza, come detto, è questa.

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