Altro guaio per la Tesla: hanno scoperta una falla, ecco cosa succede

Scoperta una falla in Tesla che potrebbe scatenare un vero e proprio terremoto nel mondo automobilistico. Scopri l’oscura verità che potrebbe rovesciare il gigante.

Appena quando pensavamo che Tesla avesse superato le sue sfide, ecco un altro colpo basso che potrebbe scuotere le fondamenta dell’azienda. Una falla, non una qualsiasi, ma una che potrebbe mettere in discussione l’integrità di uno dei marchi automobilistici più celebrati del nostro tempo. Mentre i dettagli emergono lentamente, una cosa è certa: la tempesta che sta per abbattersi su Tesla potrebbe essere devastante.

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Tesla, un gruppo di hacker viola il sistema – mondofuoristrada.it

Ma cosa significa esattamente questa falla per l’azienda e per i suoi fedeli clienti? Continua a leggere e scopri l’oscura verità che potrebbe cambiare tutto ciò che pensavi di sapere sulla Tesla.

La verità nascosta dietro l’ultimo scandalo che potrebbe mettere in ginocchio Tesla

Nell’era digitale in cui viviamo, le automobili hanno assunto un ruolo ben più complesso rispetto ai tradizionali mezzi di trasporto. L’evoluzione verso veicoli connessi e capacità autonome ha portato la sicurezza informatica al centro delle preoccupazioni dei produttori automobilistici. Una recente rivelazione da parte di un team di ricercatori della TU Berlin ha sollevato ulteriori dubbi in merito: hanno identificato una vulnerabilità nel sistema informatico di Tesla, aprendo la porta a funzionalità software che, in condizioni normali, sarebbero state ottenibili solo dietro pagamento o sottoscrizione. Questo episodio sottolinea la tendenza crescente delle aziende automobilistiche a proporre funzionalità software bloccate, mettendo in evidenza l’urgente necessità di rafforzare la sicurezza informatica.

Un’analisi dettagliata fornita dal sito “supercarblondie.com” ha gettato ulteriore luce sull’argomento. Secondo il report, questi “ricercatori” affermano di poter compromettere l’hardware che sostiene il sistema di infotainment di Tesla. Se ciò fosse confermato, avrebbero la capacità di accedere a funzionalità e aggiornamenti che normalmente richiederebbero un pagamento. Questo non solo significherebbe la possibilità di sbloccare i sedili riscaldati posteriori, ma anche di attivare il sistema di navigazione e guida autonoma in aree dove tali funzionalità non sono normalmente disponibili. Nonostante queste rivendicazioni, gli hacker hanno confessato di non aver ancora verificato completamente queste potenzialità, in quanto ciò necessiterebbe di ulteriori e complesse operazioni di reverse engineering.

Tre studenti della Technische Universität Berlin, insieme a un ricercatore indipendente, stanno conducendo una ricerca sulle vulnerabilità di Tesla. Christian Werling, uno di questi studenti, evidenzia che, sebbene il loro “attacco” necessiti di un accesso fisico al veicolo, è in tale contesto che il jailbreak diventa particolarmente rilevante. Werling si identifica non come un “estraneo malvagio”, ma come un “insider” che possiede effettivamente l’auto. Sostiene fermamente che i proprietari di Tesla non dovrebbero essere costretti a sborsare 300 dollari solo per avere i sedili riscaldati posteriori, una posizione che, probabilmente, troverebbe l’approvazione di molti altri proprietari di Tesla.

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Ebbene sì, un gruppo di hacker ha scovato un exploit che può sbloccare le funzionalità di Tesla bloccate dal software (Tesla Press Media – mondofuoristrada.it)

La metodologia adottata dagli hacker per il jailbreak di Tesla, denominata “voltage glitching”, potrebbe non riscuotere l’approvazione universale. Questa tecnica si basa sulla manipolazione della tensione di alimentazione del processore AMD, responsabile del sistema di infotainment. L’operazione è complessa: necessita di tempismo per ingannare la CPU. In pratica, durante un’interruzione, la CPU omette una fase iniziale e accoglie il codice alterato dagli hacker. Questo processo ha permesso loro non solo di accedere alla chiave di crittografia per l’autenticazione dell’auto alla rete Tesla, ma anche di estrarre dati personali dal veicolo. Tali informazioni potrebbero attirare l’attenzione di individui che, pur non essendo proprietari di una Tesla, possono accedervi fisicamente. In caso di compromissione, Tesla potrebbe dover sostituire l’hardware, un intervento che potrebbe rivelarsi meno immediato di quanto si possa pensare.

In conclusione, l’exploit rivelato è un promemoria dell’importanza della sicurezza informatica nell’industria automobilistica. Man mano che le auto diventano sempre più connesse e digitalizzate, la sicurezza informatica diventerà sempre più cruciale. La collaborazione con la comunità hacker e una vigilanza costante saranno essenziali per garantire la sicurezza dei veicoli in futuro.

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