Hyundai, c’è l’addio definitivo: dramma per tantissimi dipendenti

Dopo altri marchi, anche Hyundai dice basta. Non la vedremo più farlo almeno per il resto dell’anno ma se si tratti di un addio definitivo o meno, lo scopriremo solo con il tempo: ecco cosa ha stabilito la dirigenza…

Questa annata è stata molto importante per Hyundai, casa coreana che con Kia e Daewoo è sicuramente il brand più famoso ad aver mai prodotto automobili per il mercato occidentale nel ricco paese asiatico: sono arrivate grandi soddisfazioni come per esempio il premio Car of The Year per la Ioniq 6 che si è rivelata un vero capolavoro per i giudici che hanno assegnato il premio.

Hyundai
Hyundai (mondofuoristrada.it)

Quella che poteva essere quindi un’annata da Champagne a capodanno per il brand coreano sta però per concludersi con una notizia non tanto positiva, né per la casa asiatica né per il mondo intero per quello che ci riguarda. Il marchio è in procinto di dare l’addio ad un importante mercato su cui vende oltre 200mila automobili l’anno a causa di gravi problemi sociali e geopolitici.

Si tratta naturalmente della Russia che dopo oltre un anno di drammatici combattimenti non ha nessuna intenzione di mollare la presa sull’Ucraina, paese aggredito illegalmente dal gigante euro asiatico che si trova sempre più isolato al livello economico come protesta per l’aggressione ingiustificata. Molti brand hanno lasciato il paese ma ora, anche la casa coreana si prepara ad uscirne.

L’addio è imminente

Dal canto suo, la compagnia coreana morde il freno dichiarando che: “Non è ancora stato raggiunto un accordo” con il governo locale. Le mosse sul mercato di Hyundai però confermano che qualcosa sta succedendo e che l’addio che arriva un po’ tardivamente se paragonato a quello di altre case produttrici è in dirittura d’arrivo e potrebbe arrivare prima della fine dell’anno.

Hyundai fabbrica
Gli stabilimenti Hyundai passeranno in mano kazaka a breve! (Ansa) – Mondofuoristrada.it

Secondo le informazioni trasmesse dalla stessa televisione coreana infatti sarebbero in corso trattative in differita con il governo russo per formalizzare l’addio al paese e con investitori dal Kazakistan che dovrebbero rilevare le quote del marchio nel paese e prendere possesso delle fabbriche che presto non sforneranno più neanche una Ioniq 6 o una i20 per chissà quanto tempo.

Come nel caso di altri marchi tra cui Mercedes-Benz, Volkswagen e naturalmente l’intero Gruppo Stellantis l’addio è una misura prettamente diplomatica per spingere la Russia a mettere fine ad una guerra sanguinosa, fratricida e pericolosa. Peccato che il presidente russo non sembri intimorito da questa sequela di addii ed embarghi e che abbia già trattative aperte con l’Iran per importare automobili aggirando le sanzioni.

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