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Fuori tutto

Tergicristalli, ti salvano quando piove ma in pochi sanno chi li ha inventati e per quale motivo

I tergicristalli sono uno strumento fondamentale perchè consentono di viaggiare in sicurezza quando piove. Sono davvero in pochi però a essere a conoscenza della loro storia.

Viaggiare in sicurezza è ormai diventato un imperativo, messo in atto da tutte le norme del Codice della Strada. L’idea è pienamente condivisa anche dalle case automobilistiche, che stanno rendendo le vetture di nuova produzione adatte a viaggiare in tutte le condizioni. Importantissimi a questo scopo sono i cosiddetti “dispositivi di assistenza alla guida”, utili ad esempio a frenare in tempo, ma anche a segnalae condizioni psicofisiche non ottimali di chi è alla guida.

L’uso dei tergicristalli in caso di pioggia è fondamentale – Foto | Mondofuoristrada.it

C’è però un accessorio che può garantire lo stesso scopo, ma che spesso tendiamo a sottovalutare proprio perché in dotazione di ogni auto ormai da anni. Si tratta dei tergicristalli, determinanti quando la pioggia è particolarmente abbondante.

Mai sottovalutare l’importanza dei tergicristalli

L’utilizzo dei tergicristalli in auto quando piove è determinante, in modo tale da garantire visibilità quando si viaggia e la pioggia è battente. Con il tempo, però, questi possono usurarsi e diventare meno efficaci, al punto tale da richiedere la sostituzione, proprio per questo sarebbe bene periodicamente fargli fare un controllo dal meccanico.

Il momento ideale per farlo sarebbe poco prima dell’arrivo dell’inverno, quando le situazioni di maltempo possono diventare più frequenti. Se si vuole risparmiare tempo, si può unire questa operazione al momento in cui si effettua il cambio gomme stagionale.

Per far sì che questi funzionino regolarmente è fondamentale che il detergente lavacristalli sia sufficiente, cosa che può consentire al gommino applicato di scorrere regolarmente. Se questo dovesse essere poco, infatti, si possono generare graffi al parabrezza che risultano poi difficili da rimuovere. A quel punto non saranno solo i tergicristalli l’elemento da sostituire.

Fai fare al meccanico un controllo dei tergicristalli – Foto | Mondofuoristrada.it

La gomma presente può inoltre invecchiare facilmente con i raggi UV del sole, proprio per questo sarebbe bene, se possibile, parcheggiare la vettura all’ombra, specialmente se dovrà restare lì per diverse ore. A beneficiarne saranno anche plancia, sedili e carrozzeria, che invecchieranno più lentamente.

Una storia che pochi conoscono

Anche i tergicristalli, al pari di altri accessori presenti nelle nostre vetture, hanno saputo evolversi e diventare via via sempre più performanti. Nelle auto di nuova produzione non si trovano certamente più quelle spazzole che finivano per bloccarsi all’improvviso, magari proprio quando la pioggia era torrenziale, causando così problemi di visibilità.

La loro origine risale a più di un secolo fa, al 1903, e la si deve, a sorpresa, a una donna, Mary Anderson. Lei era originaria dell’Alabama ed era arrivata a New York per motivi di lavoro. Non avendo un’auto con sè, era necessario utilizzare il taxi per i suoi spostamenti.

Questo modo di agire comportava però costi non indifferenti, a maggior ragione in caso di pioggia o neve. In quel caso, infatti, chi era alla guida era costretto a fermarsi frequentemente per pulire il parabrezza, ma questo faceva lievitare la cifra registrata dal tassametro. Il lavoro dell’uomo, però, finiva però per durare davvero pochi minuti, cosa che non poteva che rendere i viaggi interminabili.

Alla donna è così venuto in mente di dover realizzare un braccio meccanico per poter tenere puliti i vetri, i tergicristalli appunto. La sua idea è però diventata realtà solo qualche tempo dopo, nel 1916. E’ in quell’anno che lei ha depositato il suo progetto all’ufficio brevetti di New York.

Il suo funzionamento era comunque piuttosto diverso da quello attuale, visto che si trattava di un accessorio che veniva montato solo all’occorrenza, come un corpo estraneo. La signora non ha però mai ricevuto alcun introito economico per la sua innovazione. A lei ha poi fatto seguito nel 1917 Charlotte Bridgewood, che ha brevettato i “tergicristalli elettrici”, ovvero tergicristalli automatici che utilizzavano rulli invece di bracci in legno e gomma, ma anche in questo caso nessuno le ha riconosciuto meriti. Anzi, la figlia, Florence Lawrence, è colei che ha inventato gli indicatori di direzione.

Ilaria Macchi

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