Le Ferrari già sono un concentrato di tecnologia estrema. Un noto modello è stato trasformato con l’aggiunta di elementi racing.
La Ferrari F8 è un mostro già al naturale con un motore V8 sotto il cofano, mentre il nome Tributo fa riferimento al fatto che si tratta dell’ultima evoluzione del propulsore F154, premiato dal 2016 al 2018 come motore internazionale dell’anno. Creata nel Centro Stile Ferrari, sotto la direzione di Flavio Manzoni, la F8 Tributo ha inaugurato un nuovo linguaggio stilistico per la Casa modenese.
L’anteriore della F8 è caratterizzato dall’integrazione del S-Duct: una soluzione derivata dall’esperienza in Formula 1, già adottata sulla 488 Pista, che prevede un’apertura a forma di S rovesciata sul fondo della vettura per diminuire la pressione dell’aria sotto il muso, migliorando il carico aerodinamico frontale e quindi la stabilità della supercar alle massime velocità. I gruppi ottici a LED si estendono in orizzontale e sono stati ridisegnati per essere più compatti, caratteristica che ha consentito l’introduzione di ulteriori prese d’aria per il raffreddamento dei freni.
Lo spoiler fisso con sistema di soffiaggio brevettato per aumentare il carico senza incrementare la resistenza all’avanzamento è un capolavoro. Mansory ha deciso di alzare l’asticella. L’azienda di tuning ha prodotto diverse Ferrari F8 nel corso degli anni, ma questo esemplare è il più estremo. La vettura ha una tonalità bluastra all’esterno, contrastata da alcuni accenti bianchi. Il nuovo body kit è curatissimo, ma sin troppo tamarro per una Ferrari. Il nuovo cofano, affiancato da ogni tipo di presa d’aria, sui parafanghi anteriori è estremo. Anche lo splitter è più aggressivo con flick laterali per un impatto visivo da urlo.
La F8 di Mansory presenta nuovi componenti aggiuntivi sul cofano, un alettone in due pezzi e un diffusore aggressivo e sovradimensionato, impreziosito di flick laterali. La vettura presenta nuovi rivestimenti in pelle in una tonalità azzurra, completati dal motivo della bandiera italiana e da qualche accento nero qua e là. Il nome Mansory decora i vari componenti, come il volante, il poggiapiedi, gli schienali dei sedili, i poggiatesta. Abbonda la fibra d carbonio.
Secondo i dati emessi da Mansory, l’auto italiana su commissione ha una coppia di 960 Nm e 868 cavalli (880 CV/647 kW) con cui andare al massimo in pista, impiegando solo 2,6 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Può superare i 350 km/h.
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