Retrocesso di tre posizioni al termine del Gran Premio di Thailandia, il pilota spagnolo fa tornare in auge un tema centrale al paddock di MotoGp.
L’ultimo weekend di gara di MotoGp ha aperto ancor di più la lotta per il titolo. Se la Sprint Race del sabato aveva lasciato pochi dubbi in merito a chi sarebbe andato forte, la gara della ha riequilibrato tutti.
Nel circuito di Buriram, in Thailandia, Martin aveva dominato la gara sprint mentre Pecco Bagnaia aveva finito al settimo posto, deludente per il pilota del team ufficiale Ducati chiamato a difendere il vantaggio in classifica.
Il giorno dopo, però, tutto si è riaperto. Abbiamo assistito, come al solito, ad una gara spettacolare nella quale Babganai, partito dalla sesta casella, è risalito pian piano fino a riprendere il terzetto di testa composto da Jorge Martin, Brad Binder e Alex Marquez.
La caduta dello spagnolo del team Gresini ha regalato la terza posizione a Bagnaia che, tuttavia, non si è di certo nascosto. Insieme a Brad Binder hanno messo in pista un duello all’ultima curva per cercare di superare Martin, che tuttavia ha lottato ed è riuscito comunque a vincere la gara. Alla fine, però, Brad Binder è stato retrocesso di una posizione a causa di un track limit all’ultimo giro, di fatto regalando il secondo gradino del podio a Bagnaia.
Quella a Brad Binder, però, non è stata l’unica penalità. Ci sono altri tre piloti, uno squalificato e due messo in guardia, che hanno dovuto fare i conti con uno dei temi maggiormente trattati nell’ultimo periodo: la pressione delle gomme.
Aleix Espargaro ha avuto la peggio. Penalizzato di tre secondi è sceso dalla quinta all’ottava posizione, dietro a Quartararo, Marquez e Luca Marini. Era già il secondo avvertimento per lo spagnolo dell’Aprilia, che anfora una volta è sceso in pista con una pressione inferiore a 1,9 bar.
Gli altri due piloti sono Jorge Martin e Marc Marquez, ma essendo la prima infrazione sono stati puniti soltanto con un warning. Quello relativo alla pressione degli pneumatici è un tema centrale nel paddock di MotoGp. Molti piloti si lamentano di questo limite minimo giudicato troppo alto. Jorge Martin ha rischiato di perdere una gara straordinaria a causa di questa regola.
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