Problemi tutt’altro che semplici e di natura finanziaria per Gigi D’Alessio. Il noto cantautore napoletano non se la passa benissimo.
È il portavoce e maggiore esponente della musica melodica napoletana. Ha venduto numerosissimi dischi, ha inciso pezzi indimenticabili e i suoi concerti sono molto spesso sold-out.
Nonostante tutto questo successo, Gigi D’Alessio naviga in cattive acque a livello finanziario. Il noto cantautore napoletano infatti non se la passa bene a livello finanziario. Un paradosso, se si pensa alla fama ed ai guadagni di D’Alessio, ma la sua colpa è stata quella di fare investimenti costosi totalmente sbagliati.
Uno dei quali ha riguardato in passato uno storico modello di motociclo italiano, che ha fatto la storia delle due ruote nel nostro paese e non solo. Ovvero la Lambretta, visto che Gigi D’Alessio aveva in mente di riportarla in auge qualche anno fa, ma senza successo.
Come spiega Il Messaggero, il crack finanziario di Gigi D’Alessio è dovuto anche all’investimento completamente toppato riguardante la Lambretta. L’idea gli fu data dall’amico e socio Giovanni Cottone, imprenditore siciliano ed ex compagno di Valeria Marini.
D’Alessio e Cottone istituirono nel 2010 due società che avrebbero dovuto produrre nuovamente lo storico scooter Lambretta in Italia: la Lambretta Motolife e la Gi&Gi Technology di cui D’Alessio acquisì le quote di minoranza. Ma tale progetto svanì a causa di una sentenza del tribunale di Milano del 2013, che ha impedito alle due società l’utilizzo del marchio Lambretta rimasto di proprietà di una società indiana.
Lo stop alla produzione e all’utilizzo del brand ha messo nei guai Gigi D’Alessio, che si era esposto per circa 8 milioni di euro con Banca di Legnano e ha dovuto di fatto stabilire un esoso piano di rientro per evitare la bancarotta.
Un gran peccato, perché il progetto di Gigi D’Alessio aveva avuto anche un estremo valore sociale. Infatti il cantautore avrebbe voluto riportare la produzione della Lambretta dagli impianti di Taiwan direttamente nel sud Italia, così da poter dare lavoro a circa 3 mila famiglie. Il cantante perciò era in trattativa per acquisire dalla Fiat i capannoni dell’Irisbus di Avellino.
L’unica colpa del noto Gigi della canzone italiana è stata quella di fidarsi dell’amico Cottone, che nel 2009 lo trascinò in un altro business fallimentare. Per il lancio dell’album 6 come sei, D’Alessio allegò alla vendita del CD anche un decoder digitale terrestre di marca Akai (società di proprietà di Cottone). Un packaging davvero insolito che risultò essere un flop totale.
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