Lo sfogo del noto giornalista Rai Tiberio Timperi che riguarda il mondo dei motori e il futuro delle autovetture. Uno scenario quasi apocalittico quello da lui anticipato.
Tiberio Timperi è uno dei giornalisti e conduttori televisivi più longevi del panorama Rai. Sguardo ammaliante, grande professionalità ed anche un ottimo senso dell’umorismo.
Romano, classe 1964, Timperi è attualmente alla guida del contenitore Unomattina in Famiglia, che va in onda il sabato e la domenica mattina su Rai Uno.
Tantissimi i programmi condotti da Tiberio Timperi, che non ha disdegnato anche apparizioni in cinema e serie tv. Ma l’ultima uscita social del conduttore è davvero particolare ed inaspettata, quasi di stampo politico. E c’entra con la notizia più clamorosa giunta per il mondo dei motori: lo stop dal 2035 alle vetture con motori a benzina o diesel.
Timperi infatti ha appreso la notizia con un certo sdegno. Il conduttore romano ha utilizzato il suo account Instagram per esprimere contrarietà e perplessità riguardo alla scelta governativa, ovvero che dal 2035 tutte le nuove auto in arrivo sul mercato devono essere a emissioni zero e non possono emettere CO2.
Nel suo posto, subito virale, ha pubblicato l’immagine di una storica Fiat 850, una delle prime auto da lui guidate in giovane età, simbolo di libertà e innovazione. Un simbolo che rimarrà tale, viste le decisioni dell’UE.
Questo lo sfogo di Timperi: “Con l’elettrico, l’auto è legata ad un filo. E noi con lei. Il Parlamento Europeo ha “democraticamente” deciso lo stop all’immatricolazione delle auto a combustione a favore dell’elettrica per il 2035. Le motivazioni ambientaliste e “gretine” non reggono: l’auto elettrica inquina come quella a combustione. Estrazione minerali, trasporto, trasformazione e infine smaltimento. Unica differenza: l’inquinamento viene delocalizzato. Aggiungo: è un regalo alla Cina che ha il monopolio delle miniere da cui si estraggono i minerali per le batterie. Con i politici, prima silenti e complici, che ora protestano. Godono in privato le case automobilistiche che si lamentano in pubblico. Meno lavoratori e ghiotti margini con l’elettrico e ciao ciao ai concessionari con la vendita on line”
Molto dura anche la sua previsione per il futuro: “Saremo totalmente dipendenti dall’elettricità prodotta con il nucleare o con il carbone. Dovremo caricare quando ce lo diranno loro per evitare sovraccarichi. Come d’estate quando tutti accendono l’aria condizionata. È già successo in Svizzera. Ma la cosa più brutta sarà che la mobilità, fino ad oggi realmente democratica, tornerà ad essere un privilegio per i ricchi. Rimarremo tutti a casa, faremo shopping al telefono e l’unica socialità ammessa sarà quella dei…social. Le città cambieranno volto e non in meglio. Vita dura per i pendolari. Tutti sul tram, autobus, metro, treno, metro e bici. Per non inquinare. Silenzio invece sul consumo generato dai bit coin, dal traffico in rete e dai furgoni di Amazon perché forse funzionale ad un nuovo assetto dell’economia mondiale. E questo me lo chiamate progresso?”
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